La Santificazione



Santificarsi significa purificarsi, separarsi da ogni contaminazione, da ogni male.
Nella Parola di Dio la santificazione esprime non solo l’atto di separazione dal male ma anche il momento della purificazione, della consacrazione e della dedizione a Dio nell’adorazione e nel servizio.
Per il credente santificarsi significa passare dal peccato alla Grazia divenendo moralmente puro, proseguire il cammino mantenendosi spiritualmente integro, vivere separato dal male, sviluppare una sempre più profonda comunione con il Signore per servirLo con efficacia.

1. Santificarsi è un comandamento divino
“Santificatevi dunque e siate santi, poiché io son santo” (Levitico 11:44,45). “Questa è la volontà di Dio: che vi santifichiate... Iddio ci ha chiamati a santificazione” (1 Tessalonicesi 4:3,7). “Ci ha eletti... affinché fossimo santi” (Efesini 1:4). “Siate santi in tutta la vostra condotta” (1 Pietro 1:15,16).

2. I due aspetti della santificazione
Chi riceve Cristo come personale salvatore nella sua vita, viene liberato dal dominio di Satana, tronca nettamente con il peccato, per dedicarsi al Signore, ed è come posizione, istantaneamente, santo (1 Corinzi 6:10,11; Ebrei 10:14).
Allo stesso tempo, tuttavia, la santificazione è descritta nel N.T. come un processo che dura un’intera vita, che rispetto alla pratica è progressiva (2 Corinzi 7:1; Ebrei 12:14). Il credente continua a frenare la propria tendenza naturale verso il peccato (Romani 8:13), viene progressivamente trasformato per essere sempre più simile a Gesù (2 Corinzi 3:18), cresce nella grazia (2 Pietro 3:18), dimostra un amore maggiore per il Signore e per gli altri (1 Giovanni 4:7,8,11,20,21) e realizza il proposito di Dio per la sua vita. Questi due aspetti della santificazione sono espressi nella Parola di Dio più volte per chiarire che quelli che sono chiamati santi o santificati (1 Pietro 2:5) sono poi esortati ad essere santi (1 Corinzi 1:2). Coloro che sono morti al peccato (Colossesi 3:2,3) vengono poi esortati a mortificare (far morire) le loro membra mortali (Colossesi 3:5). Coloro che hanno spogliato il vecchio uomo (Colossesi 3:9) sono esortati a spogliarlo ulteriormente (Colossesi 3:8; Efesini 4:22).

3. I mezzi che rendono possibile la santificazione
Da quanto detto sopra, possiamo dedurre che la santificazione, in quanto manifestazione pratica, deve essere ricercata con perseveranza. L’origine della santificazione coincide con il sacrificio di Cristo mediante il Suo intervento per la redenzione delle anime nostre. Questo intervento includeva, sicuramente la possibilità di essere nettati dal peccato, infatti troviamo scritto nella Parola di Dio: “Il quale ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e purificare per sé un popolo speciale, zelante nelle buone opere” (Tito 2:14). Tutto il Nuovo Testamento dichiara questo concetto, in altre parole che Gesù è stato fatto nostra santificazione: “Ora grazie a lui siete in Cristo Gesù, il quale da Dio è stato fatto per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione” (1 Corinzi 1:30; Cfr Colossesi 1:22). Il Signore ha provveduto per tutti noi, i mezzi necessari perché possiamo realizzare la santificazione:
a. Il sangue di Gesù Cristo sparso sulla croce può fare del peccatore che si ravvede un santo di Dio (Ebrei 13:12; 10:10,14). Non solo veniamo purificati, al momento del nostro arrendimento a Cristo, ma il sangue di Gesù ri¬mane l’unico “farmaco” per l’annullamento di eventuali peccati (1 Pietro 1:18,19), è il Suo sangue che ci purifica da ogni peccato, dopo averci procurato il perdono (1 Giovanni 1:7,9). Il credente, appartato per il Signore, può mediante il sangue di Cristo conservare tale posizione ricercando una continua purificazione;
b. Lo Spirito Santo. L’azione dello Spirito Santo resta unica e fondamentale, anzi la più rilevante, per purificarci, separarci dal male e renderci conformi a Cristo e graditi a Dio. Come non possiamo meritare la nostra salvezza, la nostra giustificazione, allo stesso modo non possiamo neppure santificarci coi nostri propri sforzi. È Dio che purifica i nostri cuori mediante la fede (Atti 15:8,9; 26:18), cioè in risposta alla nostra fede, è Lui che ci santifica (Esodo 31:13; l Tessalonicesi 5:23,24). Quest’opera viene compiuta in modo particolare dallo Spirito Santo: “Siete stati santificati… mediante lo Spirito dell’Iddio nostro” (1 Corinzi 6:9-11; Cfr. 1 Pietro 1:1,2; 2 Tessalonicesi 2:13), che interviene con la sua guida, in sintonia con la Parola, ci mostra e ci fa evitare il peccato e ci guida in tutta la verità (Giovanni 16:8,13). Tutto il cap. 8 dei Romani, pur senza usare il termine santificazione, ce ne rivela il segreto: “La legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù” (v.2) deve agire in noi e trasformare la nostra vita. Allora non vivremo più sotto la dominazione della carne, ma sotto la disciplina dello Spirito, che farà morire in noi “le opere del corpo” (v.13), ciò che viene dalla nostra natura umana, debole, peccaminosa;
c. La Parola di Dio compie una potente opera di santificazione (Efesini 5:26,27; Giovanni 17:17). Essa comincia con la rigenerazione (1 Pietro 1:23) e continua col suo lavacro (Tito 3:5-8; Giacomo l:21,22,25). La Parola esegue due duplici azioni: preserva dal peccare e purifica; infatti, sta scritto: “Ho conservato la tua parola nel mio cuore, per non peccare contro di te” (Salmo 119:11) ed ancora “Come può il giovane rendere la sua via pura? Custodendola con la Tua Parola” (Salmo 119:9) ed inoltre “Voi siete già mondi a motivo della Parola che vi ho annunziata” (Giovanni 15:3). L’autorità della Parola di Dio può essere determinante nella vita del credente, perché essa, “è utile ad insegnare, a convincere, a correggere ed a istruire nella giustizia, affinché l’uomo di Dio sia completo, pienamente fornito per ogni opera buona” (2 Timoteo 3:16). I santi di Dio, sono presenti nella società (Gio¬vanni 17:15), non separati da questa come asceti, ma confrontandosi ogni giorno con la Parola di Dio, possono servirsi delle cose e non essere da queste usate (Cfr. 1 Corinzi 6:12).

4. Come si realizza la santificazione
Il Signore si diletta nel trasformare i peccatori in santi e preparare la Chiesa (la sposa) pura e irreprensibile per Suo Figlio Gesù, ma la santificazione è un’opera che coinvolge sia il Signore sia il Suo popolo (Filippesi 2:12). Per crescere spiritualmente e realizzare i propositi di Dio, i credenti devono partecipare all’opera di santificazione. Avendo a disposizione i mezzi della santificazione occorre impegnarsi volontariamente per conseguire tale fine. Lo possiamo fare nel modo seguente:
a. Astenendoci dal male (Romani 6:1,2). L’apostolo Giovanni ci dice che “chiunque è nato da Dio non persiste nel commettere peccato” (1 Giovanni 3:9). I credenti devono lasciarsi, dietro le spalle, il peccato, in quanto esso non può “adattarsi” alla natura santa di Dio e ad una vita rinnovata in Cristo. Siccome Dio ha uno scopo per ognuno di noi, non possiamo sottovalutare il peccato, confidando nella nostre forze, e rischiando di cadere nella tentazione e peccare (Cfr. 1 Corinzi 10:12). Questo richiede sicuramente una santificazione personale, vivere quella santità di cuore e di condotta che ci è richiesta e che Dio vuol donarci (1 Tessalonicesi 5:23,24);
b. Purificandoci “da ogni contaminazione di carne e di spirito” (2 Corinzi 7:1) e conservandoci puri dalla corruzione morale e spirituale del mondo (2 Corinzi 6:14-18; Giacomo 1:27; Colossesi 3:5-10; 1 Tessalonicesi 4:1-8);
c. Desiderando “le cose di sopra” (Colossesi 3:12-14) e rifiutando le terrene (Colossesi 3:1-3). Bisogna uscire dal conformismo del modo di pensare, parlare ed agire comune in questo mondo per essere sempre di più conformi a Lui: “...uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla di immondo e io vi accoglierò” (2 Corinzi 6:17);
d. Con l’agire in modo consacrato a Dio (cfr. Romani 6:19; Tito 2:14); giusto e onesto nel cospetto degli uomini (Luca 1:72-75);
e. Conformandoci a Cristo. Il modello, l’ideale, l’obiettivo a cui fin da oggi dobbiamo conformare la nostra vita è il nostro Salvatore Gesù Cristo. Dobbiamo “purificarci” secondo il modello che troviamo in Cristo: “… come Egli è puro” (1 Giovanni 3:3c). Apprendiamo, dalla stessa lettera, che “… in Lui non vi è peccato” (v.5b), che in Cristo non vi è “violazione della legge” di Dio (v.4b), ma conformità. Per questo la legge etica e morale della Bibbia, benché da sola non possa salvarci e che anzi ci condanna, deve diventare il modello di vita a cui dobbiamo tendere. Siamo chiamati in Cristo a diventare figli adottivi di Dio e la vita del credente fin da oggi “è nascosta” in Cristo. Il credente fin da oggi è colui che “dimora” in Cristo e dimorare in Lui significa non peccare (v.6a), tenerci il più possibile lontano da tutto ciò che a Dio dispiace e che nella Bibbia ci viene rivelato;
f. Sottomettendoci alla disciplina del Signore (Ebrei 12:5-11).

5. L’importanza della santificazione
La santificazione è l’aspetto pratico ed evidente della salvezza. Non si può proclamare la Parola di Dio senza prima viverla con una vita di santificazione. Gesù “prese e a fare e ad insegnare” (Atti 1:1).
La decadenza morale ed etica dei costumi, è una prova evidente del fatto che alcuni cristiani non hanno considerato l’importanza fondamentale della santificazione nella vita cristiana dimenticando che “questa è la volontà di Dio: che vi santifichiate” (1 Tessalonicesi 4:3)
Fin dall’A.T., Dio voluto un popolo santificato. Israele doveva vivere in modo santo, senza seguire gli stili di vita malvagi e corrotti delle nazioni che aveva intorno (Cfr. Esodo 19:5,6; Levitico 11:44; 19:2; 2 Cronache 29:5). Allo stesso modo, anche oggi, la santificazione è un requisito indispensabile per tutti i credenti:
a. Per comportarci in modo degno di Dio. Da quanto abbiamo detto risulta evidente che la santificazione produce un effetto positivo anche nel modello di vita del cristiano. Santificarsi, fare il volere divino, non vuol dire soltanto nell’allontanarsi dall’adulterio, dal rubare, dal mentire ecc, ma include sicuramente anche il modo con cui il credente si comporta per piacere a Dio (1 Tessalonicesi 4:1). La parola di Dio ci esorta “comportarsi in modo degno di Dio, che vi chiama al suo regno e alla sua gloria” (1 Tessalonicesi 2:12);
b. Perchè il mondo riconosca “i santi” e sia spinto a ricercare Dio (Matteo 5:13-16). La santificazione illumina la vita del credente e lo spinge ad allontanarsi dalle concupiscenze di questo mondo. Si crea allora, un perfetto equilibrio tra la santificazione stessa e le buone opere: “affinché siate irreprensibili ed integri, figli Dio senza biasimo in mezzo ad una generazione perversa, fra la quale risplendete come luminari nel mondo, tenendo alta la parola della vita” (Filippesi 2:15). Da questi versetti si evince che una buona santificazione permette al credente di essere una valida testimonianza in questo mondo di peccato e tenebre (2 Corinzi 3:2; 1 Timoteo 1:15,16);
c. Perché possiamo servire Dio. Ogni credente deve ringraziare Dio per la straordinaria e bella posizione nella quale ci troviamo per i meriti e l’opera di Cristo e che ci fa essere vasi nobili, ma, è indispensabile la condizione in cui viviamo la nostra nobiltà spirituale. Questa condizione che è la santificazione, ci permette d’essere utili nell’opera di Dio, là dove siamo stati chiamati ad operare: “Togli dall’argento le scorie e ne uscirà un vaso per l’artefice” (Proverbi 25:4);
d. Perchè occorre per incontrare Dio, per vedere e vivere con un Dio tre volte Santo per tutta l’eternità (1 Tessalonicesi 3:12,13; 4:7; Ebrei 12:14).

Conclusione
Ricercare la santificazione, non ci fa credenti perfetti, ma mostra che abbiamo dei sentimenti, un comportamento e un’etica coerenti con l’insegnamento della Bibbia. Dio opera e noi siamo liberati dal potere del peccato, non ne siamo più influenzati, perché Gesù ci dona su di esso la vittoria. Ora siamo in grado di resistere e di vincere la tentazione, di cui non saremo mai immuni.
Non c’è vera benedizione lontano dalla santificazione! Non vogliamo ricercare i surrogati e le sostituzioni, usare metodi psicologici, organizzativi, che rappresentano solo dei palliativi e non ci porteranno mai al centro della volontà di Dio, anzi. Abbiamo bisogno della Sua grazia, della Sua potenza, e delle benedizioni che vengono realmente dal cielo e dalla guida dello Spirito Santo. Se vogliamo realizzare realizzare queste meravigliose realtà, dobbiamo vivere nella Sua volontà, dobbiamo lasciare santificare da Lui e santificare interamente: spirito, anima e corpo, per essere interamente arresi nelle mani di Dio.
Vogliamo dedicarci di nuovo, con serietà, con impegno, alla ricerca della santificazione per essere come Gesù, perché le nostre famiglie siano come Egli le vuole, perché le nostre comunità possano essere come Lui ha programmato, e sicuramente vedremo in mezzo a noi un vero risveglio e la gloria di Dio!


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